Lo scalone ovale del Palazzo Barberini, progettato per il cardinal Francesco Barberini, presenta colonne doriche e una struttura ellittica. L’opera, influenzata da Ottaviano Mascherino, riflette le innovazioni di Borromini, nonostante le tensioni con Bernini. Un esempio di architettura che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura architettonica.
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Ritratto di Gentiluomo
Il ritratto di un giovane gentiluomo anonimo di Bartolomeo Veneto, realizzato tra il 1515 e il 1520, incarna i valori del gentiluomo moderno. Espone simboli di distinzione e virtù, come una spada e una medaglia, riflettendo un equilibrio tra cultura raffinata e antichi ideali cavallereschi. È ospitato a Palazzo Barberini, Roma.
Ritratto di Stefano IV Colonna
Il ritratto di Stefano IV Colonna, realizzato da Bronzino nel 1546, enfatizza l’armatura del condottiero, simbolo della sua identità e delle sue imprese militari. Commissionato poco prima della morte di Colonna, il dipinto ha anche una funzione commemorativa, celebrando le sue glorie e il suo onore nella società rinascimentale.
Narciso
Il dipinto “Narciso” di Caravaggio, attribuito da Roberto Longhi, rappresenta un’interazione tra mitologia e modernità, esprimendo un’adorazione di Narciso per la propria immagine. La composizione verticale e le influenze stilistiche lombarde evidenziano la bellezza e l’anelito del giovane, immerso in un contesto classico e quotidiano romano.
Galleria Nazionale di Arte Antica
La Galleria Nazionale di Arte Antica, che comprende la Galleria Corsini e Palazzo Barberini, è il primo museo nazionale italiano, aperto nel 1895. Ospita opere di Caravaggio e rappresenta l’evoluzione artistica di Roma dal 1600 al Settecento.
La Fornarina
La Fornarina, 1520 opera di Raffaello Sanzio. Non sappiamo quasi nulla sull’identità della donna ritratta, tranne che fosse amata dal pittore. Non vediamo qui una Venere o una divinità, ma una donna con la sua individualità e quel qualcosa in più che la rende unica, appunto l’amore del pittore.
Il San Giovanni Battista di Caravaggio
Il dipinto “San Giovanni Battista” di Caravaggio, realizzato tra il 1603 e il 1606, rappresenta il santo nel deserto mentre riflette sulla sua vocazione. La figura è animata, con un uso drammatico della luce. Oggetti simbolici nel paesaggio evidenziano la sua dimensione ascetica e il destino profetico.
Giuditta e Oloferne
Il dipinto “Giuditta decapita Oloferne” di Caravaggio, realizzato per Ottavio Costa tra XVI e XVII secolo, rappresenta il momento culminante nell’omicidio del generale assiro, come descritto nel libro biblico di Giuditta. La sua intensa rappresentazione anticipa temi drammatici della pittura e del teatro seicentesco, esplorando il spasimo della morte.
La Maddalena in meditazione
Piero di Lorenzo Ubalchini, noto come Piero di Cosimo, realizza un’opera intitolata “Maria Maddalena” tra il 1495 e il 1500. L’immagine ritrae una Maddalena elegante e colta, simbolo di devozione. L’opera invita a riflettere sui valori della fede e dell’introspezione, piuttosto che sul giudizio dei peccati altrui.
La scandalosa Maddalena di Cagnacci
Guido Cagnacci, nato nel 1601 a Sant’Arcangelo di Romagna e morto a Vienna nel 1663, dipinse “Maria Maddalena” tra il 1626 e il 1627. Quest’opera, conservata al Palazzo Barberini, riflette la sua inclinazione per figure femminili sensuali, pur mantenendo elementi di un’iconografia tradizionale legata alla penitenza e all’ascesi.