Nella via legata al nome dei fabbricanti e venditori di bauli (dei Baullari) del rione Parione, sorge un piccolo edificio dalle linee armoniose e severe, conforme alla migliore tradizione rinascimentale di stampo fiorentino. L’aveva voluto Tommaso Le Roy (1513), alto prelato della corte pontificia, per farne la propria abitazione secondo il gusto allora prevalente. DiContinua a leggere “Casa romana sotto il museo Barracco”
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Sala Caldaie
Delle tre caldaie contenute nella sala ne sopravvive solo una sul fondo: si erge per un’altezza di oltre quindici metri di altezza e si configura quasi come un avveniristico fondale costituito di mattoncini, tubi, passerelle e scalette di metallo. Attraverso maniche oscillanti collegate al soffitto e alla caldaia, il carbone entrava nell’immensa zona destinata allaContinua a leggere “Sala Caldaie”
Macchine, motori diesel e Roma Antica
La Sala Macchine Dal piano terra una piccola scala conduce alla sala più bella della Centrale, un grandioso ambiente scandito in navate da due colossali motori Diesel e caratterizzato da uno studio raffinato dei dettagli. Il pavimento a mosaico segna con bordature policrome il perimetro delle macchine, le pareti sono impreziosite da una zoccolatura inContinua a leggere “Macchine, motori diesel e Roma Antica”
Breve storia della centrale termoelettrica
Da impianto industriale a museo Roma antica e archeologia industriale L’impianto termoelettrico prende il nome da Giovanni Montemartini, l’assessore al Tecnologico che, nell’ambito della Giunta di Ernesto Nathan, ne predispose il progetto dal punto di vista tecnico e politico nell’ottica della municipalizzazione dei servizi e di un loro decentramento nel cuore del quartiere industriale delineatosiContinua a leggere “Breve storia della centrale termoelettrica”
Il Tevere come memoria religiosa di Roma
ROMA- TERME DI DIOCLEZIANO. Nel corso del XIX secolo, durante i lavori lungo il Tevere, sono stati scoperti numerosi materiali votivi, soprattutto terracotta, legati a santuari locali, databili principalmente al III/II secolo a.C.
La tomba delle cinque sedie
In una vetrina della Sala Castellani, presso il Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini è esposto un pregevole manufatto in terracotta che raffigura un personaggio maschile seduto ricordato nei più antichi inventari manoscritti del Museo come “statuetta sedente di terracotta rappresentante un personaggio che stende la destra in atto di ragionare”. Si tratta di unaContinua a leggere “La tomba delle cinque sedie”
Il grande sarcofago Ludovisi
Chi è il personaggio al centro della scena?Cosa rappresenta il sarcofago?Un dialogo muto in mezzo alla battaglia Il sarcofago, rinvenuto a Roma nel 1621 fuori Porta Tiburtina, venne subito dopo donato al cardinale Ludovico Ludovisi dal Capitolo di Santa Maria Maggiore. L’opera presenta scene di battaglia sia sul lato principale che sui due lati brevi. LaContinua a leggere “Il grande sarcofago Ludovisi”
Il Sarcofago di Ercole
Sulla fronte del sarcofago sono rappresentate nove delle dodici imprese di Ercole, secondo la sequenza cronologica fissata dai testi antichi: vittoria contro il leone di Nemea, combattimento con l’idra di Lerna e il cinghiale Erimanto, lotta con la cerva di Cerinea, caccia agli uccelli della palude dello Stinfale, vittoria su Ippolita regina delle Amazzoni, impresaContinua a leggere “Il Sarcofago di Ercole”
La statua di Ercole
L’imperatore Commodo rappresentato come Ercole Conservato presso i musei Capitolini Il busto rappresenta uno dei capolavori più celebrati della ritrattistica romana e ritrae l’imperatore Commodo (180-192 d.C.) sotto le spoglie di Ercole, del quale ha adottato gli attributi: la pelle di leone sul capo, la clava nella mano destra, i pomi delle Esperidi nella manoContinua a leggere “La statua di Ercole”
Palazzo Altemps
Palazzo Altemps, acquistato dallo stato nel 1982, accoglie l’importantissima collezione di scultura antica Boncompagni Ludovisi.
Già nel XVI secolo Palazzo Altemps era impreziosito da statue e marmi antichi, vasi greci ed etruschi ed una preziosa raccolta di manoscritti.
La dispersione della collezione iniziò nel XVIII secolo e si intensificò con la rivoluzione francese, così che alcuni marmi Altemps si trovano ora nei Musei Vaticani, a Parigi, Berlino, Copenaghen e Mosca