Arte rinascimentale a Roma: la Casa dei Cavalieri di Rodi tra Venezia e il Foro

Tra i luoghi più affascinanti dell’arte rinascimentale a Roma c’è un edificio poco conosciuto ma straordinario: la Casa dei Cavalieri di Rodi, incastonata nel Foro di Augusto. Questo palazzo rinascimentale del Quattrocento racconta la fusione unica tra architettura medievale, ideali cavallereschi, e l’influenza della cultura veneziana nel cuore della Roma imperiale.

Le fondamenta sul Tempio di Marte Ultore

Costruito sopra le imponenti strutture del Tempio di Marte Ultore, il palazzo incorpora letteralmente la Roma classica nel suo impianto. Blocchi squadrati e frammenti architettonici dell’antico tempio sono ancora visibili nel basamento, offrendo una straordinaria esperienza di stratificazione architettonica tra antichità e Rinascimento.

La loggia rinascimentale a otto arcate

Fulcro artistico dell’edificio è la celebre loggia affrescata a otto arcate, voluta intorno al 1470 dal priore veneziano Marco Barbo. Si affaccia sui Fori Imperiali come un teatro del potere umanista. La loggia presenta ritratti di imperatori, paesaggi simbolici e architetture illusionistiche: un ponte tra l’arte parietale romana antica e la pittura rinascimentale. Da qui, secondo la tradizione, papa Paolo II (Pietro Barbo) si affacciava per benedire il popolo romano.

Finestra veneziana e identità culturale

Sulla facciata spicca una finestra trifora in stile veneziano, un chiaro richiamo alle origini lagunari dei Barbo. È la testimonianza visiva dell’incontro tra Venezia e Roma nel Quattrocento, quando lo zio Paolo II era papa e Marco Barbo guidava il Priorato dei Cavalieri: una “diplomazia dell’arte” che lasciò segni indelebili.

Affreschi e simbolismo tra antichità e umanesimo

Gli affreschi della loggia rinascimentale, oggi parzialmente perduti, si ispirano alla decorazione delle antiche Domus romane, come il criptoportico della villa di Livia (ancora sepolto nel XV secolo) o la Domus Aurea, che sarebbe stata scoperta pochi anni dopo. I pittori di Marco Barbo reinterpretano motivi naturalistici e simbolici in chiave cristiana e cavalleresca: paesaggi con animali, medaglioni, architetture dipinte.

Il legame con Palazzo Venezia

La Casa dei Cavalieri di Rodi condivide maestranze e stile con Palazzo Venezia, la reggia papale costruita da Paolo II, anch’essa simbolo del rinascimento veneziano a Roma. Entrambi gli edifici rappresentano un’unica regia culturale e politica: unire fasto, fede e classicismo sotto il segno del leone di San Marco.

Interni storici: Sala delle Bandiere, mappe e cappella

All’interno, il palazzo custodisce ambienti ricchi di significato:

  • La Sala delle Bandiere, con le otto “Lingue” dell’Ordine di Malta, richiama l’universalità cristiana e la struttura multinazionale dell’Ordine.
  • Due grandi affreschi cartografici mostrano i possedimenti dei Cavalieri nel Mediterraneo e le isole di Rodi e Malta: veri capolavori di arte geografica rinascimentale.
  • La cappella palatina, dedicata a San Giovanni Battista, custodisce un’intensa spiritualità: il santo è figura mistica e patrono dell’Ordine, simbolo di purificazione, iniziazione e vigilanza interiore.

In sintesi, la Casa dei Cavalieri di Rodi è un capolavoro del rinascimento romano, che intreccia simbolismo cristiano, modelli classici e visioni veneziane. Un itinerario perfetto per chi cerca arte rinascimentale a Roma fuori dai circuiti turistici tradizionali.

Marco Barbo (1420–1491) fu un cardinale veneziano e un importante umanista del Quattrocento, noto soprattutto per il suo ruolo nella trasformazione architettonica di Roma durante il Rinascimento.

Apparteneva a una famiglia patrizia veneziana ed era nipote di papa Paolo II (Pietro Barbo). Nel 1466 divenne Gran Priore dell’Ordine Cavalleresco di San Giovanni a Gerusalemme.

Questo incarico non era solo onorifico: comportava responsabilità amministrative, diplomatiche e anche architettoniche. Barbo si insediò nella Casa dei Cavalieri di Rodi, che trasformò tra i 1467 e il 1471.

Papa Paolo II
Pietro Barbo nacque a Venezia nel 1417, divenne cardinale nel 1440 a soli 23 anni e papa nel 1467.
Il suo pontificato segnò una fase di transizione tra il Medioevo e il Rinascimento, sia nella cultura che nella politica ecclesiastica.

Durante il suo pontificato, Paolo II si distinse per una politica di rafforzamento del potere papale e per un’intensa attività edilizia e culturale a Roma:
Fece costruire il Palazzo di San Marco, oggi noto come Palazzo Venezia, una delle prime grandi residenze rinascimentali di Roma.

L’edificio fu concepito come sede papale e simbolo del potere temporale e spirituale del pontefice.

Fu un mecenate ambiguo: pur essendo un collezionista di antichità e promotore delle arti, fu anche sospettoso verso alcuni umanisti, che considerava troppo indipendenti o critici.

L’Ordine dei Cavalieri di Rodi

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Le pareti ingannevoli

Il sorprendente criptoportico conservato a Palazzo Massimo, è un paesaggio inventato e immaginato per cantare e racchiudere (in un hortus conclusus) il presente felice, il piacere di vivere e di godere della pace, dell’ordine, della giustizia riportati da Augusto con la vittoria sulle forze selvagge.

Parco Archeologico del Palatino

Il Parco Archeologico del Palatino, situato nel cuore di Roma, offre un viaggio tra storia e cultura. Luoghi significativi come il Lupercale, la villa di Augusto e il sentiero di Caco permettono di scoprire le origini della città.

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