Nel 1505 papa Giulio II della Rovere chiamò a Roma Michelangelo chiedendogli di progettare il proprio mausoleo funebre.
Fu il primo atto di una lunga e tormentata vicenda ideativa e realizzativa che si protrasse per quarant’anni (“la tragedia della sepoltura“, come la chiamò lo stesso Michelangelo).

Dall’idea originaria di un grandioso monumento a quattro “facce”, libero ai lati con quaranta statue da erigere nella nuova basilica di San Pietro, si passò a redazioni sempre più ridimensionate, fino ad arrivare a un opera più contenuta, sistemata nella cappella Della Rovere in San Pietro in Vincoli, concepita come un fondale addossato a parete, con sette sculture di cui la principale è il Mosè compiuto molto tempo prima.
Al primo progetto del 1505, che non riuscì neppure a decollare, seguì quello previsto dal contratto del 1513, stipulato dagli esecutori testamentari di Giulio Il dopo la sua morte.
Fu in questa fase che vennero scolpiti i due Prigioni, poi non utilizzati per la Sepoltura, noti come lo Schiavo ribelle e lo Schiavo morente, e il Mosè. Successivamente furono sottoscritti altri quattro contratti (1516, 1526, 1532, 1542).
Agli ultimi anni del soggiorno fiorentino, concluso nel 1534, risale l’esecuzione della scultura del Genio della Vittoria, ora in Palazzo Vecchio, e dei quattro Prigioni, oggi nella Galleria dell’Accademia di Firenze.
Nel 1542 i committenti accettarono che l’opera venisse completata con il concorso di aiuti.


Per la redazione definitiva del monumento compiuta nel 1545, il Buonarroti scolpì le due statue raffiguranti Rachele e Lia, le sorelle mogli di Giacobbe, allusive rispettivamente alla Vita contemplativa e alla Vita attiva.
A seguito del recente restauro (1999-2003). è stata sostenuta l’autografia anche della Statua giacente di Giulio II, probabilmente con l’aiuto di Tommaso Boscoli, a cui dovette essere riservata la realizzazione del sarcofago.
Autore: Michelangelo Buonarroti
Data: 1542-1545
Dove si trova: Basilica di San Pietro in vincoli, , Cappella Della Rovere, Roma
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Il Mosè di Michelangelo: Storia e Significato
Il Mosè, scolpito da Michelangelo tra il 1513 e il 1515, è parte della sepoltura di Giulio II. La scultura, caratterizzata da intensa “terribilità”, presenta una testa girata a causa di modifiche apportate da Michelangelo nel suo restauro.
La Volta Sistina
Il 10 maggio 1508 Michelangelo iniziò gli affreschi della Volta Sistina su incarico di papa Giulio II. L’opera, completata il 1° novembre 1512, sostituì una precedente decorazione e racconta la storia dell’umanità tramite oltre trecento figure. Le scene principali derivano dalla Genesi e dall’Antico Testamento, in un capolavoro di colori e forme.
Il Giudizio Universale di Michelangelo
Paolo III Farnese nominò Michelangelo come architetto, scultore e pittore del Palazzo apostolico, assegnandogli il compito di realizzare il Giudizio Universale nella Cappella Sistina tra il 1536 e il 1541. L’affresco, successivamente censurato, è stato restaurato tra il 1990 e il 1994, rivelando colori sorprendenti e dettagli inaspettati.
