Destinato alla Sepoltura di Giulio II, il Mosè fu scolpito da Michelangelo entro il 1516 nella sua casa in Macel de Corvi a Roma. L’opera venne concepita in relazione al contratto stipulato dagli esecutori testamentari del pontefice, morto nel 1513.
Per il medesimo progetto furono realizzati anche gli Schiavi del Louvre.
Questi furono esclusi dalla versione definitiva della Sepoltura realizzata fra il 1542 e il 1545 e sistemata in San Pietro in Vincoli, dove invece venne inserito il Mosè al centro nel registro inferiore.

In occasione del restauro del monumento, concluso nel 2003 dopo cinque anni di lavori, è stato osservato che Michelangelo effettuò alcune modifiche al marmo per adattarlo alla sistemazione definitiva del monumento.
La più eclatante è la torsione della testa, riscolpita dal Buonarroti e “girata” di lato.

Il Mosè è una scultura di straordinario impatto per vigore e potenza, sottolineata dalla “terribilità” – attributo michelangiolesco per eccellenza – dello sguardo.
Le “corna” sul capo del profeta sono dovute al perpetuarsi di una traduzione errata del testo biblico: infatti l’appellativo “cornutus” traduce la parola ebraica “raggiante” e si riferisce al passo dell’Esodo, secondo cui Mosè scese dal monte Sinai con le Tavole della Legge, mentre la sua testa irradiava due fasci di luce divina.
Autore: Michelangelo Buonarroti
Data: 1513-1515 (con ripresa negli anni Trenta)
Dove si trova: Basilica di San Pietro in vincoli, , Cappella Della Rovere, Sepoltura di Giulio II, Roma
Curiosità: dagli studi effettuati durante il restauro del 2003 è emerco che Michelangelo ebbe un ripensamento nella creazione della statua e cambiò la posizione della testa di Mosé, per questo la barba ha quella torsione così particolare.
La pietà di Michelangelo
Il capolavoro di Michelangelo, la Pietà, fu commissionato dal cardinale Jean Bihères de Lagraulas nel 1498. Realizzata in un unico blocco di marmo, la scultura è situata nella Basilica di San Pietro e presenta la firma dell’artista.
La Volta Sistina
Il 10 maggio 1508 Michelangelo iniziò gli affreschi della Volta Sistina su incarico di papa Giulio II. L’opera, completata il 1° novembre 1512, sostituì una precedente decorazione e racconta la storia dell’umanità tramite oltre trecento figure. Le scene principali derivano dalla Genesi e dall’Antico Testamento, in un capolavoro di colori e forme.
Il Giudizio Universale di Michelangelo
Paolo III Farnese nominò Michelangelo come architetto, scultore e pittore del Palazzo apostolico, assegnandogli il compito di realizzare il Giudizio Universale nella Cappella Sistina tra il 1536 e il 1541. L’affresco, successivamente censurato, è stato restaurato tra il 1990 e il 1994, rivelando colori sorprendenti e dettagli inaspettati.
