Committente del celebre gruppo marmoreo fu il cardinale francese Jean Bihères de Lagraulas, ambasciatore di Carlo VIII re di Francia presso papa Alessandro VI. Il contratto vero e proprio venne stipulato nel 1498 con l’intermediazione di Jacopo Galti, il banchiere che a Roma era stato tra i primi estimatori e protettori dell’artista.
L’opera era originariamente destinata alla tomba del cardinale in Santa Petronilla, una cappella paleocristiana annessa all’antica basilica costantiniana.
II capolavoro di Michelangelo trovò quindi posto nella nuova San Pietro e, dopo vari spostamenti, nel 1779 ebbe la collocazione attuale, nella prima cappella a destra.
Michelangelo trasse la Pietà da un unico blocco di marmo, senza aggiunte di pezzi supplementari.
Lo scultore scelse il materiale personalmente nelle cave di Carrara, seguendone il trasporto a Roma in un viaggio che durò ben nove mesi. La scultura era certo compiuta nel 1500, l’anno seguente alla morte del committente.

E’ l’unica opera di Michelangelo in cui compare la firma dell’artista, incisa sulla fascia che attraversa diagonalmente il busto della Madonna dove si legge:
«MICHAELAINIGELUS BONAROTUS FLORENT[INUS] FACIEBAT».
Secondo i biografi, il Buonarroti avrebbe inciso la scritta in un secondo momento, dopo aver sentito che la scultura veniva attribuita al lombardo Cristoforo Solari.
Nel 1972 un folle colpi più volte il capolavoro michelangiolesco con un martello danneggiandolo in vari punti (il braccio sinistro della Vergine fu spezzato, il naso e le palpebre seriamente compromessi). ll restauro, seguito immediatamente e condotto sulla base dei numerosi calchi esistenti, portò al recupero ottimale dell’opera.
Fonte: Michelangelo, Cristina Acidini, Giunti Editore 2018, pagina 28
Autore: Michelangelo Buonarroti
Data: 1497-1499
Dove si trova: Basilica di San Pietro, Roma
Altezza: 174 cm
Larghezza: 195 cm
Profondità: 69 cm
Particolarità: è stata creata in un unico blocco di marmo di Carrara.
Quando Michelangelo la completò aveva circa 25 anni.
