Lo scalone ovale
Lo scalone ovale conduceva agli appartamenti destinati al cardinal nepote Francesco Barberini. La struttura della scala si svolge con grande leggerezza con colonne binate doriche distribuite lungo il perimetro della tromba a pianta ellittica, in corrispondenza dell’asse maggiore e dell’asse minore dell’ellisse.

Il modello di riferimento potrebbe essere la scala ellittica dell’architetto Ottaviano Mascherino, molto apprezzato dal Borromini, realizzata nel palazzo del Quirinale (1583-1585). L’interpretazione borrominiana sembra preludere a soluzioni successive in cui è variamente riproposto l’avvitamento delle cornici e delle balaustre intorno a un perno centrale, con andamento ascendente ininterrotto, anche in corrispondenza dei pianerottoli.
Alcune annotazioni riferibili al Borromini si trovano in grafici di studio dell’accademico Vincenzo Della Greca (1592-1661), ma l’attribuzione dell’opera all’architetto ticinese poggia essenzialmente sulla didascalia di un’incisione (1702) dell’accademico e architetto Alessandro Specchi che, essendosi formato nello studio di Carlo Fontana, allievo di Bernini, era probabilmente informato sugli specifici contributi progettuali al palazzo.

Seguendo le più aggiornate analisi, l’apporto di Borromini alla definizione del palazzo, e quindi anche dello scalone ovale, sembra doversi individuare nella declinazione delle idee generali di Maderno, in base a un rapporto di collaborazione e parentela che, soprattutto nell’ultima fase, gli lasciava l’intera responsabilità operativa del cantiere, con ampi margini di libertà.
Questa libertà venne però messa in discussione dall’entrata in scena di Bernini, dopo la morte di Maderno, cui seguirono contrasti fino all’abbandono da parte di Borromini del cantiere.
Lo scalone, nel primo dei disegni preparatori elaborati da Borromini sotto la direzione di Maderno, è ancora circolare, e le colonne sono singole e non binate; successivamente assunse la forma ovale, con la sperimentazione dei gradini curvilinei.
La realizzazione, iniziata sotto la direzione di Bernini nell’aprile del 1633, perfezionò il modello cinquecentesco della scala a spirale, con una influenza di lunga durata sulla cultura architettonica, diventando uno dei temi di studio più ricorrenti sul quale si esercitarono gli allievi dell’Accademia di San Luca e gli architetti stranieri in viaggio di studio a Roma.


Fonte: “Palazzo Barberini Galleria Corsini. 100 Capolavori ”, a cura di Yuri Primarosa Officina Libraria, 2023, pagine 18-19
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