Il Michelangelo del Barocco
- Chi era Bernini?
- Per quale motivo è famoso Bernini?
- Cosa pensavano i contemporanei di lui?
- Quale eredità ci ha lasciato Bernini?
- Cronologia
- Lista completa delle opere (scultura, architettura, pittura)
Chi era Gian Lorenzo Bernini?
Vita di un genio
Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) era uno scultore, architetto, pittore e scenografo italiano. Nato a Napoli, figlio di Pietro Bernini, a sua volta pittore e scultore di una certa fama. Gian Lorenzo fu figlio d’arte e ben presto superò il padre per talento e capacità.
Ebbe una vita eccezionalmente lunga per l’epoca durante la quale vide succedersi otto Papi (Paolo V, Gregorio XV, Urbano VIII, Innocenzo X, Alessandro VIII, Clemente IX, Clemente X, Innocenzo XI).
E’ “… stato senza dubbio il più influente artista italiano del Seicento, ha avuto una vita lunghissima, ha lavorato senza sosta dall’adolescenza fino agli ultimi tempi della sua esistenza, ha eclissato con la sua dirompente creatività il genio inquieto di Borromini, l’unico che abbia tentato di insidiare il suo indiscusso primato. “ (fonte: I grandi maestri dell’arte. Bernini. Autore Maria Rodinò di Miglione. Scala Group, 2023, pag.7)
Nel 1609 la famiglia si trasferì da Napoli a Roma, città “[…] , che Giovan Lorenzo non vorrà mai più abbandonare, gli fornì da subito stimoli visivi travolgenti: la statuaria ellenistica, presente nelle tante collezioni private, l’indiscussa lezione di Michelangelo, i dipinti appena realizzati da Annibale Carracci, da Caravaggio, da Rubens si impressero nel suo immaginario. In essi trovò l’ispirazione per aggiornare in un tempo brevissimo la propria formazione, avvenuta sotto la guida del padre, e dar vita al rinnovamento del linguaggio della scultura italiana, che svincolò dal manierismo del tardo Cinquecento creando il nuovo linguaggio del Barocco.

Tutte le opere giovanili presentano diverse citazioni di importanti modelli, ma rivelano subito le sue doti: la fantasia inesauribile, lo straordinario talento nella lavorazione del marmo e l’acuta intelligenza nell’ interpretare le esigenze dei suoi committenti. “ (fonte: I grandi maestri dell’arte. Bernini. Autore Maria Rodinò di Miglione. Scala Group, 2023, pag.7)
Nel 1618 all’età di 20 anni era già sotto la protezione dei cardinali Scipione Borghese e Maffeo Barberini. Scipione era nipote di Papa Paolo V, mentre Maffeo Barberini, d’origine fiorentina, salirà al soglio papale nel 1623, con il nome di Papa Urbano VIII, decretando l’ascesa di Gian Lorenzo nel firmamento delle arti. Papa Barberini subito lo chiamò a sé per realizzare progetti architettonici e urbanistici con i quali voleva lasciare un segno indelebile del suo papato sulla città eterna.

Urbano VIII stimava il genio di Bernini al punto da riconoscere in lui il nuovo Michelangelo e secondo la testimonianza di Filippo Baldinucci:
«E come quegli che fin dal tempo che dalla santità di Paolo V eragli questo nobile ingegno stato dato in custodia, aveva incominciato a prevederne cose grandi; egli aveva concepita in se stesso una virtuosa ambizione, che Roma nel suo pontificato e per sua industria giungesse a produrre un altro Michelangelo.»
La stella di Bernini parve eclissarsi, quando successe a Papa Urbano VIII, papa Innocenzo X Pamphili (1644). La famiglia dei Barberini cadde in disgrazia e dovette fuggire in Francia. Tutti coloro che erano legati alla famiglia erano invisi ai nuovi potenti. Questo non escluse Bernini. L’evento che segnò il punto più basso della sua carriera avvenne nel 1646, quando furono abbattute le torri campanarie che Bernini aveva progettato per la Basilica di San Pietro ed il costo dell’operazione venne addebitato a lui per ordine di Innocenzo X. Poco prima erano comparse infatti delle crepe alla base di una delle due torri e per sicurezza vennero distrutte.
Fu un ottima occasione per i detrattori di Bernini per calunniarlo, ne seguì uno scandalo che segnò profondamente l’animo dell’artista.
La crisi terminò 5 anni dopo, quando Gian Lorenzo ottenne dal papa l’incarico di costruire la fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona.

Con la morte di Innocenzo X e l’arrivo di Papa Alessandro VI Chigi, Bernini tornò ad essere l’artista più amato dalla corte papale, progettò piazza san Pietro davanti alla basilica, con il suo splendido colonnato, realizzato per simboleggiare l’abbraccio della Chiesa alla comunità degli uomini.

La fama di Gian Lorenzo era diventata internazionale, tanto che Luigi XIV, il Re Sole, chiese al papa di avere presso la sua corte l’artista. Bernini, all’età di 66 anni, partì per Parigi nel 1665, ma tornò ben presto, deluso dall’ambiente artistico francese.
Negli ultimi anni della sua vita si dedicò, insieme ai suoi allievi alla realizzazione dei dieci angeli con gli strumenti della passione che avrebbero decorato ponte Sant’Angelo, che per volere di Papa Clemente IX doveva rappresentare i simboli della Via Crucis.
Morì all’età di quasi 82 anni, il 28 novembre 1680. Aveva avuto una vita lunghissima e piena di successo,
Per quale motivo è famoso Bernini?
Bernini è famoso per aver sviluppato e dominato lo stile barocco nella scultura.
Le sue opere più celebri includono “Apollo e Dafne”, “Il David”, “Enea e Anchise”, “Ade e Proserpina” e “L’Estasi di Santa Teresa”.
Era anche un eccellente architetto, noto per il suo lavoro alla Cappella Cornaro, alla Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona, per il suo allestimento teatrale e scenografico di piazza del Popolo e soprattutto per il colonnato della Basilica di San Pietro.
Cosa pensavano i contemporanei di lui?
I contemporanei di Bernini lo consideravano un genio. Papa Urbano VIII lo definì “un uomo raro, ingegno sublime, e nato per disposizione divina, e per gloria di Roma a portar luce al secolo”.
Anche altri artisti e mecenati dell’epoca lo ammiravano profondamente. «il Cavalier Bernini, quel famosissimo scultore che ha fatto la statua del Papa e la Dafne […] ch’è il Michelangelo del nostro secolo [… e che] è un uomo da far impazzire le genti.» (Fulvio Testi, Lettera al conte Francesco Fontana).
La stella di Gian Lorenzo sembrò eclissarsi quando a Papa Urbano VIII Barberini, succedette Papa Innocenzo X.
Quale eredità ci ha lasciato Berinini?
L’eredità di Bernini è immensa. Ha influenzato generazioni di artisti con il suo stile innovativo e la sua capacità di sintetizzare scultura, architettura e pittura in un’unica visione artistica. Anche dopo la sua morte, il suo lavoro ha continuato a dominare la scena artistica europea per oltre un secolo.
Enea e Anchise
Roma,
Galleria Borghese
(1618-1619)

Ratto di Proserpina
Roma,
Galleria Borghese
(1621-1622)

Apollo e Dafne
Roma,
Galleria Borghese
(1622-1625)

David
Roma,
Galleria Borghese
(1623-1624)

Estasi di Santa Teresa d’Avila
Roma, Chiesa di Santa Maria della Vittoria
(1647-1652)

La Verità svelata dal tempo
Roma,
Galleria Borghese
(1646-1642)

La visione di Costantino
Città del Vaticano,
Scala Regia
(1662-1669)

Salvator Mundi
Roma,
Chiesa di San Sebastiano fuori le mura, (1679)


Cronologia:
7 dicembre 1598 – Gian Lorenzo Bernini nasce a Napoli, da Pietro Bernini e Angelica Galante
1606 – Pietro Bernini, trasferisce tutta la famiglia a Roma dopo aver ricevuto l’invito di Papa Paolo V
1609 – Gian Lorenzo già collabora con il padre aiutandolo nella realizzazione delle sculture
1613-1616 – prima opera attribuita con certezza a Gian Lorenzo Bernini, si tratta del Busto di Giovanni Battista Santoni presso la Basilica di Santa Prassede a Roma
28 gennaio 1621 – Muore Papa Paolo V, gli succede Gregorio XV Ludovisi
1618-1625 – Bernini realizza alcune delle sue opere più famose per il cardinale Scipione Borghese: Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, Apollo e Dafne, il David
6 agosto 1623 – Maffeo Barberini, già protettore di Gian Lorenzo, diventa Papa con il nome di Urbano VIII
1625 – Bernini comincia la sua attività di architetto con la realizzazione della facciata e degli interni della chiesa di Santa Bibiana a Roma
1629 – Gian Lorenzo è capo dei lavori per la realizzazione di Palazzo Barberini dopo la morte di Maderno. Bernini realizza la facciata e lo scalone a pianta quadrata.
1644 – muore Urbano VIII e diventa Papa Innocenzo X della famiglia rivale Pamphili, incomincia un periodo di crisi per Gian Lorenzo che faceva parte del gruppo di artisti protetti dai Barberini
1647-1652 – realizzazione del gruppo scultoreo “Estasi di Santa Teresa” nella cappella Cornaro, chiesa di Santa Maria della Vittoria
1648-1651 – realizzazione della fontana dei quattro fiumi a Piazza Navona su commissione di Innocenzo X, Bernini torna a lavorare per la corte del Papa
1655 – muore Innocenzo X e gli succede Alessandro VII Chigi
1665 – Viaggio a Parigi presso la corte del Re Sole
1656 – Bernini assume la direzione dei lavori per la realizzazione di Piazza San Pietro e del colonnato che verrà terminato nel 1667
1667 Muore Alessandro VII sale al soglio papale Clemente IX
1667-1669 – progettazione e realizzazione degli angeli a decorazione di Ponte Sant’Angelo. Bernini ha 69 anni quando comincia a lavorare, i disegni saranno i suoi ma la realizzazione sarà principalmente dei suoi allievi. Solo due angeli, oggi a Sant’Andrea delle fratte, saranno opera delle sue mani.
1670 – Emilio Bonaventura Altieri diventa Papa con il nome di Clemente X durerà il carica solo 6 anni. Per lui Bernini realizzerà un busto .
1671-1678 Bernini progetta il monumento funebre per Alessandro VII, i suoi collaboratori lo realizzano matarialmente
1676 – Diventa Papa Benedetto Odescalchi con il nome di Innocenzo X
1679 Gian Lorenzo realizza la sua ultima opera “Il Salvator Mundi”
28 novembre 1680 muore a quasi 82 anni a Roma, verrà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore
I grandi artisti di Roma:
Michelangelo
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