Le follie di un imperatore
- Chi era Commodo?
- Per quale motivo è famoso Commodo?
- Cosa pensavano i contemporanei di lui?
- Quale eredità ci ha lasciato Commodo?
- Cronologia
Chi era Commodo?
Lucio Elio Aurelio Commodo, era figlio di Marco Aurelio e Faustina. Aveva un gemello Tito Aurelio Fulvio, che però morì all’età di 4 anni.
Fu nominato “Cesare”, quindi erede al trono, insieme al fratello Marco Annio Vero, più piccolo di lui di un anno circa.
Marco Annio Vero morì nel 169 all’età di circa 7 anni, lasciando Commodo come unico erede. Con questa successione Marco Aurelio rompeva una tradizione che da tempo aveva portato fortuna all’impero: la pratica dell’adozione.
Per molti commentatori contemporanei, la scelta di Marco Aurelio fu il suo unico errore.

Subito dopo la morte del padre, il diciannovenne Commodo, pose fine alle guerre con i Marcomanni e con i Quadi e si affrettò a tornare a Roma, lasciando il fronte, nonostante il parere contrario di tutti i consiglieri di suo padre.
Per quanto Marco Aurelio fosse uno stoico, resistente alla fatica, incline alla benevolenza, forte nella volontà, capace di godere della ricchezza come di esserne privo, il figlio dedicò tutto se stesso ai piaceri che la vita a Roma poteva offrire. Sfoggiò la sua ricchezza, la sua eleganza e governò in maniera autoritaria, andando ben presto in contrasto con il Senato e l’aristocrazia.
Dopo soli due anni fu organizzata la prima congiura per ucciderlo. Come ci racconta Dione Cassio nella sua “Storia Romana” – “…Claudio Pompeiano tentò di ucciderlo: sguainando la spada in un andito angusto [dell’anfiteatro n.d.r.], disse: <<Ecco, questa te la manda il senato!>>. Costui si era fidanzato con la figlia di Lucilla ed aveva una relazione intima non solo con la fanciulla stessa, ma anche con la madre, ragion per cui aveva stretto un rapporto di famigliarità con Commodo tale da renderlo suo compagno di banchetti e di divertimenti giovanili. Lucilla, che non era affatto più saggia e più temperante del fratello Commodo, detestava suo marito[…]: perciò persuase il suddetto Pompeiano a tendere insidie a Commodo, e così non solo mandò in rovina il marito, ma ella stessa, dopo essere stata scoperta fu uccisa”. (pagine 199-201)
Sentendosi in pericolo, Commodo fece uccidere molte persone, perché sospettate, ma anche per invidia o per calcolo, come avvenne con i Quintili.
L’imperatore instaurò così un clima di terrore e alla fine morì a causa di una nuova congiura.
L’aristocrazia ed il Senato lo avevano così in odio che ne decretarono la damnatio memoriae.
Per quale motivo è famoso Commodo?
Le fonti ce lo presentano come un soggetto autoritario e sanguinario, paragonato ai peggiori imperatori quali Nerone, Caligola, Domiziano. I suoi eccessi e la sua megalomania non fanno però di lui un pazzo, dimostrò infatti grande lucidità e abilità nel conservare il potere per ben 12 anni, ingraziandosi il favore dell’esercito e del popolo con generosi donativi.
“Era infatti anche liberale, e spesso distribuì al popolo centoquaranta denari a testa, sebbene spendesse la maggior parte del denaro per gli spettacoli di cui ho parlato. Perciò, muovendo accuse sia contro donne sia contro uomini, ad alcuni dava la morte, ad altri vendeva la salvezza a prezzo del loro patrimonio.(3) Infine, ordinò che noi, le nostre mogli e i nostri figli pagassimo, nel giorno del suo compleanno, due monete d’oro ciascuno a titolo di una sorta di primizia, e che i senatori di tutte le altre città versassero cinque denari a testa. Né risparmiò alcunché di questi fondi, ma sperperò tutti malamente nelle cacce e nei combattimenti gladiatori.”

Il paragone con Nerone dipende anche dal fatto che Commodo osò fare ciò che il suo predecessore non riuscì, a seguito di un incendio, Commodo cambiò il nome a Roma.
“[Commodo] ordinò che Roma stessa venisse chiamata «Commodiana», le legioni «Commodiane» e «Commodiano» anche il giorno in cui erano stati votati questi decreti. Tra gli svariati titoli che si attribuì, ci fu anche quello di Ercole. Inoltre, diede a Roma i titoli di «immortale», «fortunata» e «colonia del mondo» (voleva, infatti, che apparisse come una sua colonia). (3) In suo onore fu eretta una statua d’oro di mille libbre che lo rappresentava con un toro ed una vacca, e infine tutti i mesi presero il nome da lui, disposti in quest’ordine: Amazonio, Invitto, Fortunato, Pio, Lucio, Elio, Aurelio, Commodo, Augusto, Erculeo, Romano, Esuperatorio. (4) Egli, mentre assumeva ora gli uni ora gli altri di questi titoli, applicò invece definitivamente a se stesso quelli di «Amazonio» ed «Esuperatorio, ad indicare che aveva superato di gran lunga tutti gli uomini in qualsiasi cosa: tale era la follia a cui era giunto quel poco di buono.”
Cosa pensavano i contemporanei di lui?
Cassio Dione, che visse a quel tempo, ce ne lascia una memoria molto negativa nel suo “Storia Romana” libro LXXII
“Commodo non era malvagio per natura, era anzi ingenuo come tanti altri; tuttavia, la sua grande debolezza di carattere e la sua codardia lo rendevano succube delle persone che frequentava, dalle quali, inizialmente indotto a cattive consuetudini per ignoranza delle cose migliori, fu in seguito spinto a mutare la sua indole, che divenne violenta e sanguinaria.
Tutto ciò, mi pare, Marco l’aveva chiaramente previsto. Commodo aveva dicannove anni quando morì suo padre, che gli lasciò molti tutori, tra i quali c’erano anche i migliori esponenti del senato; dopo aver rifiutato di dare ascolto ai consigli e ai suggerimenti di costoro e dopo aver concluso una tregua con i barbari, egli s’affrettò a tornare a Roma, poiché detestava la fatica e desiderava abbandonarsi alle mollezze della vita cittadina.”
Quale eredità ci ha lasciato Commodo?
Secondo alcuni storici, Commodo dilapidò le casse dell’impero nei suoi 12 anni al potere. Cassio Dione: “Commodo dedicava tutto il suo tempo ai piaceri e rivolgeva i suoi interessi alle corse dei cocchi, senza minimamente curarsi delle enormi responsabilità che il potere imperiale richiedeva; in ogni caso, anche se vi si fosse dedicato seriamente, non sarebbe stato comunque in grado di farvi fronte a causa della sua indolenza e della sua inettitudine. Commodo […] trascorreva la maggior parte della vita dedicandosi ai divertimenti, ai cavalli e ai combattimenti di bestie feroci e di uomini.
Infatti, oltre ai delitti che commetteva in casa sua, faceva spesso uccidere in pubblico un gran numero di uomini e di animali selvatici: egli solo con le sue mani ammazzò in una volta sola cinque ippopotami e, in due giorni consecutivi, due elefanti; inoltre, uccise dei rinoceronti e una giraffa.”
Commodo non rivolse quindi l’attenzione verso la città, si limitò a cambiare i nomi ai monumenti più importanti e nei primi anni del suo regno, a celebrare la memoria di suo padre: concluse i lavori per la famosissima statua equestre di Marco Aurelio e commissionò la colonna Antonina.
Molte statue vennero erette in suo onore, molto spesso rappresentato come Ercole, ma solo pochissime sono pervenute a noi a causa della damnatio memoriae che subì dopo la morte.
Questa condanna del Senato durò poco in realtà, i senatori alla morte volevano trascinarne il corpo per la città con un gancio e gettarlo nel fiume, ma Pertinate riuscì a salvare la salma e a seppelirla insieme alla famiglia degli antonini all’interno del Mausoleo di Adriano (oggi Castel Sant’Angelo).
Fu Settimio Severo, nel tentativo di confermare il suo potere, a riabilitarne la figura, decretando l’apoteosi di Commodo.

Lucius Aelius Aurelius Commodus (31 agosto 161 d.C.) nasce a Lanuvium antica città del Lazio
Imperatore romano dal 17 marzo 180 d.C. al 31 dicembre 192 d.C.
Durata del Regno: 13 anni
Predecessore: Marco Aurelio
Successore: Pertinace
Dinastia: Antonina
Come è morto Commodo? Strangolato per ordine del Senato
Elenco degli imperatori Romani d’Occidente
Cronologia:
161 d.C. – 31 agosto – nasce a Lanuvium, nel Lazio. Suo padre era l’imperatore Marco Aurelio e sua madre Faustina, figlia dell’imperatore Antonino Pio. Commodo aveva un gemello Tito Aurelio Fulvio Antonino, che morì nel 165.
166 d.C. – 12 ottobre Commodo fu nominato Cesare insieme al fratello minore, Marco Annio Vero Cesare; quest’ultimo morì nel 169, perciò l’unico figlio superstite rimase Lucio Aurelio Commodo.
177 d.C. – Marco Aurelio associa Commodo al suo potere, in qualità di imperatore
180 d.C. – 17 marzo, morte di Marco Aurelio. Commodo rimane l’unico imperatore di Roma
182 d.C. – sopravvive ad una congiura che vede tra i mandanti anche la sorella Lucilla.
190 d.C. – cambia il nome di Roma in “Colonia Commodiana” e si proclama “Ercole Romano”
192 d.C. – 31 dicembre Commodo viene assassinato da il suo ex maestro di lotta Narcisso, con la complicità della sua concubina preferita Marcia.










