La Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon nasce nel XVI secolo con lo scopo “di favorire lo studio, l’esercizio e il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti e di promuovere l’elevazione spirituale degli artisti”. Riconosciuta da papa Paolo III il 5 ottobre 1543, costituisce il più antico sodalizio artistico nazionale esistente e di fatto interrompe il regime giuridico dei regolamenti medioevali delle singole corporazioni: tutti gli artisti possono da quel momento appartenere a una sola società.

Gli accademici erano “virtuosi”, ossia artisti: pittori, scultori e architetti. Fra i primi associati si registrano Taddeo Zuccari, Jacopo Barozzi da Vignola, Beccafumi, Antonio da Sangallo il Giovane, e in seguito i maggiori artisti e architetti di ogni tempo, come Pietro da Cortona, Rainaldi, Algardi, Borromini, Lanfranco, Preti, Velázquez, Juvarra, Vanvitelli, Valadier, Canova e molti altri nomi di grande fama.
I membri non contribuiscono soltanto all’attività solidale della compagnia, ma arricchiscono la sua collezione di opere d’arte, che oggi racchiude una serie di peculiarità storiche e culturali che la rendono un unicum per formazione e contenuti. Si tratta di un insieme di documenti, piccoli e grandi capolavori della Storia dell’arte, poco noti al grande pubblico ma, al contempo, singolari per valore storico e per il supporto che possono fornire alla conoscenza delle vicende artistiche romane e nazionali in un arco di tempo assai esteso.
A oggi, le opere sono distribuite su due sedi. La parte centrale e più ampia, comprendente dipinti e sculture dal XVI al XX secolo, disegni del XIX-XX secolo e oggetti d’arredamento, si conserva al Pantheon.


Le donazioni più recenti, invece, sono conservate in via della Conciliazione, dove si trovano anche la biblioteca e l’archivio dell’Accademia. La libertà di ciascun membro della congregazione di regalare o realizzare opere per l’Accademia, senza alcuna commissione stabilita o decisione gerarchica, comporta un assortimento di lavori piuttosto eterogeneo e composito. In particolare, la gamma dei soggetti realizzati tra l’Otto e il Novecento riguarda soprattutto ritratti o si ispira alla mitologia classica, alla storia della Chiesta cattolica e alle Sacre Scritture.
San Giuseppe, antico patrono della compagnia, è un tema ricorrente. Tra i pezzi più significativi, vale la pena menzionare: il dipinto di Giovanni Baglione Natività di Gesù con san Giuseppe, l’opera di Giacinto Brandi Il sogno di san Giuseppe e un San Giuseppe con Gesù adolescente di Domenico Ambrosini. A essi si aggiungono anche alcune vedute, come la Vallata messicana di Caro De Paris, allievo di Luigi Agricola e Gaspare Landi, o la Veduta del Tevere di Pio Grande.
Il nucleo più consistente della raccolta, anche sul piano qualitativo, concerne il gruppo di ritratti e autoritratti del XIX-XX secolo. Si tratta sia di dipinti sia di busti di marmo e gesso, che spesso ritraggono l’aspetto degli stessi artisti o di personaggi rilevanti del tempo. Tra di essi si nota l’opera dello scultore Oskar Sosnowski, al quale si deve il disco di pietra con lo stemma e i simboli artistici dei Virtuosi collocato sul portone d’ingresso sotto il porticato del Pantheon che conduce fino all’attico. Una visita da non perdere, non solo per la qualità delle opere, ma anche per la possibilità di visitare parti del tempio più antico di Roma ancora intatto che altrimenti non sarebbero accessibili.
Fonte: Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma – Costantino D’Orazio – Mondadori – 2022 – pagine 145-146-147
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Marco Vipsanio Agrippa
Agrippa fu molto più di un generale: fu l’architetto della Roma imperiale, ma soprattutto grande e leale amico di Augusto. Un uomo di visione e azione, capace di coniugare strategia militare, ingegneria urbana e senso civico.
Le pareti marmoree del Pantheon
Il Pantheon presenta pareti interne decorate con marmi provenienti da varie parti del mondo, sostituiti nel Settecento da materiali meno pregiati. Il design originale è stato in gran parte alterato, ma recenti restauri hanno ripristinato alcune decorazioni.
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