L’edificio termale più antico della villa deve il suo nome all’identificazione dell’ampia sala circolare con un heliocaminus, ovvero un ambiente riscaldato dai raggi solari.
In realtà, la sala, coperta da una cupola con occhio centrale e dotata di cinque grandi finestre un tempo vetrate, era originariamente riscaldata anche dal tradizionale sistema ad ipocausto, che prevedeva il passaggio di aria calda sotto il pavimento: l’esposizione a sud-ovest consentiva di sfruttare al massimo l’azione dei raggi solari che attraverso le vetrate irradiavano l’ambiente nel primo pomeriggio, quando i Romani erano soliti frequentare i bagni.
Recentemente vi è stata riconosciuta una sudatio per la presenza di bocche da forno che consentivano di immettere il calore necessario per la sauna.
Alle spalle della sala è ben riconoscibile il frigidarium, un vasto ambiente aperto su una piscina rettangolare circondata da un portico colonnato, provvisto anche di una seconda vasca semicircolare; da qui proviene la raffinata statua di Afrodite seduta, copia dell’opera di Doidalsas, oggi conservata a Roma, presso Palazzo Massimo alle Terme.
Peculiare il contiguo ambiente ottagonale riscaldato, che si caratterizza per la pianta mistilinea con nicchie angolari sormontata da una cupola a padiglione. rivestimento parietale e pavimentale della maggior parte delle sale, costituito da lastre di marmo policromo, conferma la pertinenza del complesso alla zona nobile della villa.
Fonte: pannelli espositivi siti in loco
Villa Adriana
Indirizzo: Largo Marguerite Yourcenar 2, 00010 Tivoli RM