Dies Natalis Sol Invictus

Dies Natalis Solis Invicti

Il significato del Solstizio d’inverno

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Sol Invictus – gli imperatori consacrati – Eliogabalo e Aureliano

Nei giorni immediatamente successivi al solstizio d’inverno, la luce del Sole è più flebile, la durata del giorno minima. Dal 25 dicembre si cominciano a vedere i primi effetti del movimento di rotazione terreste e comincia ad aumentare la durata e l’intensità della luce.

Anticamente in questo particolare periodo dell’anno cadeva il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno di nascita del sole vincitore.

Fu l’imperatore Eliogabalo a istituire il culto del Deus Sol Invictus nell’impero romano.

L’imperatore siriano, nato con il nome di Sesto Vario Avito Bassiano, ma più noto come Eliogabalo introdusse il culto di El-Gabel, a cui era consacrato, prima associandolo alla figura di Giove e poi tentando di far confluire tutte le divinità in questo nuovo dio del Sole.

Fece costruire sul Palatino un imponente tempio chiamato Elagabalium dove vennero portate le sacre relique del Dio Siriano.

Per rendere ancora più importante il santuario, l’imperatore fece portare anche i sacri talismani di Roma: gli Ancilia dei Salii e il Palladio e perfino la Magna Mater e il fuoco di Vesta.

Le divinità solari sono state sempre presenti nel pantheon romano, fino dalla fondazione della città, quando Tito Tazio, re sabino che governava insieme a Romolo sulla polis, introdusse il culto del Sol Indiges (indigeno o invocato), a cui in qualche modo richiamava anche il culto del Sol Invictus di Eliogabalo.

Con l’imperatore Aureliano, nato in Dacia e figlio di una sacerdotessa del Sole Invitto, il culto del dio ritornò nel Pantheon Romano. Aureliano vide nella divinità solare, così universalmente diffusa tra le varie genti dell’impero, un elemento di coesione. E’ probabile che si debba a lui l’istituzione della festa solstiziale del Dies Natalis Solis Invicti, il “Giorno di nascita del Sole Invitto”. La scelta di questa data (a ridosso del solstizio d’inverno) poteva rendere più importante la festa, in quanto la innestava, concludendola, sulla festa romana più antica, i Saturnali.

L’imperatore Costantino, ufficializzò per la prima volta il festeggiamento della natività di Gesù nel 330, con un decreto fu fatta coincidere con la festività pagana della nascita di Sol Invictus.

La celebrazione del Sole Invitto proprio il 25 dicembre è tuttavia testimoniata solo nel Cronografo del 354 insieme alla testimonianza del Natale, di cui si trova traccia già nel Commentario su Daniele di sant’Ippolito di Roma, risalente al 203-204.

Nel 390 circa venne definitivamente fissata al 25 dicembre, la natività di Cristo.

Il culto del Sole Invitto rimase attivo fino all’editto di Teodosio del 380, quando tutti i culti pagani furono vietati.

Il sincretismo con la festa pagana, non toglie nulla al mistero della nascita di Cristo.

Le celebrazioni del 25 dicembre, indicavano un bisogno da parte dell’Uomo di trovare un giorno nell’anno in cui il Macrocosmo ed il Microcosmo, potessero andare in risonanza. La natura ed il suo riposo vegetativo, trovavano corrispondenza nel bisogno dell’uomo di ritirarsi in meditazione e fare un bilancio.

In quei tre giorni in cui il sole sorge apparentemente sempre nello stesso punto dell’orizzonte l’uomo e la natura, nelle tenebre, insieme alle proprie ombre, ai propri incubi e paure, potevano fare pace con il proprio lato oscuro, fare morire un seme e germogliare una nuova pianta. E ancora oggi, questo potrebbe essere il senso più profondo e bello di quello che chiamiamo Natale.

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Misurazione del tempo e potere

La spiegazione astronomica

La misurazione del tempo è una conquista che ha richiesto millenni.

Nell’antichità si poteva fare affidamento solo a pochi specifici momenti osservabili astronomicamente: gli equinozi ed i solstizi.

Il Sole sorge ad Est solo durante gli equinozi di primavera e di autunno, per il resto dell’anno la posizione del Sole sull’orizzonte all’alba, cambierà di giorno in giorno.
Durante la primavera e l’estate il Sole sorge a Nord-Est e tramonta a Nord Ovest. Durante l’autunno e l’inverno sorge a Sud-Est e tramonta Sud-Ovest.
Durante questo tragitto, per effetto del moto rivoluzionario della Terra, il Sole sembrerà sorgere nello stesso punto dell’orizzonte il 22, 23 e 24 dicembre.
Il 25 dicembre sarà il primo giorno in cui riprenderà il movimento verso Nord fino al solstizio d’estate. Per questo veniva chiamato Dies Natalis Solis Invictus, il giorno della nascita del sole vincitore.
Il Sole Invitto aveva una particolare valenza sia per l’agricoltura che per la vita delle persone: gli inverni erano momenti in cui la fame e le malattie potevano essere fatali, aver superato il momento critico poteva voler dire riuscire a vedere un’altra primavera.

Il valore simbolico e metafisico

Questo giorno speciale, che mostrava un nuovo percorso del sole sull’orizzonte è stato interpretato come il giorno della vittoria della luce sulle tenebre, del bene che sconfigge il male. Moltissime sono le divinità nate nei giorni del solstizio d’inverno:

  • Aton – divinità Egiziana
  • Horus – figlio di Iside e Osidiride – divinità Egiziana
  • Dionisio – divnità greca
  • Mitra – divinità siriana
  • El- Gabel – divinità siriana

Culto del Sol Invictus: alcune date importanti

VIII secolo a.C. il sabino Tito Tazio (co-reggente insieme a Romolo della neo fondata Roma) introduce il culto del Sol Indiges, il suo tempio era nei pressi del Circo Massimo.

46 a.C. Giulio Cesare impone il passaggio dall’arcaico calendario lunare al calendario solare, chiamato calendario giuliano in suo onore (rimarrà in uso per oltre 1600 anni, sostituito con il calendario gregoriano nel 1582 d.C.). Il solstizio d’inverno era fissato al 25 dicembre, mentre dal 17 al 23 dicembre si celebravano i Saturnalia in onore del Dio Saturno.

220 d.C. viene istituito il culto del Sole Invitto dall’imperatore Elio Gabalo (218-222 d.C.) essendo egli stesso sacerdote del dio siriano El-Gabel

270 – 275 d.C. il culto del Sol Invictus viene riconosciuto come culto ufficiale dell’impero romano, per ordine dell’Imperatore Aureliano, essendo egli un devoto e figlio di una sacerdotessa del dio.

354 d.C. viene documentato per la prima volta il festeggiamento del Dies Natalis Solis Invictus.


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