Non si sa quando esattamente sia stato concesso che anche le donne potessero ricevere nei funerali un elogio funebre (laudatio).
Certo, per donne importanti, alla fine della Repubblica l’uso era già divenuto frequente. Alcuni elogi furono poi anche incisi su marmo. Tra questi la cosiddetta laudatio Turiae (elogio di Turia) di cui si presentano due dei sei frammenti conosciuti (il testo completo doveva constare di circa 180 righe suddivise in due colonne).
E’ da dire però che l’identificazione della donna con Turia, moglie del senatore Quinto Lucrezio Vespillo oggi non è più accettata. Il marito che pronuncia l’elogio dichiara di doverle, in sostanza, i beni e la vita stessa perchè, quando durante le guerre civili, fu costretto alla clandestinità ed all’esilio, fu lei, dapprima come fidanzata e poi come moglie, ad aiutarlo in ogni modo, a custodirne gli interessi, a difenderne la casa, a supplicare i potenti per la sua riabilitazione. Tornata la pace e ricongiunta al marito, non potendo avere figli, lo lasciò libero di averne con un’altra donna, ma egli rifiutò.
Testo dell’Elogio funebre
“Con i tuoi gioielli fornisti alla mia fuga vari ed ampi sostegni strappandoti di dosso e consegnandomi tutto l’oro e le perle che avevi; quindi, astutamente eludendo la sorveglianza dei miei nemici, colmasti la mia lontananza di schiavi, denaro, provviste. Richiesta la restituzione dei beni confiscati, impresa alla quale ti induceva un animo impavido, la tua straordinaria devozione mi procurava la clemenza • di coloro contro i quali macchinavi, cionondimeno levando sempre la tua voce con fermezza d’animo. Frattanto una schiera d’uomini assoldati da Milone, approfittando dei torbidi della guerra civile, cercò di occupare e saccheggiare la casa che, già sua, avevo comprato quando era esule, ma tu riuscisti felicemente a respingere l’attacco ed a salvarla.
Se fui reso alla patria lo devo a te quanto a Cesare infatti se tu non avessi conservato la mia vita, anche Cesare avrebbe promesso inutilmente il suo intervento.
Così sono debitore alla tua dedizione e alla sua clemenza.
Perché raccontare oggi le nostre decisioni più intime e nascoste nel segreto nel cuore?
Come, sollecitato con pronti avvisi ad evitare pericoli immediati o imminenti, mi sia salvato grazie ai tuoi consigli? E come tu sia riuscita ad impedire che l’audacia mi trascinasse, e finalmente placato, mi abbia preparato un sicuro rifugio ed abbia fatto partecipi delle tue decisioni tua sorella e suo marito Gaio Cluvio, tutti coinvolti nel pericolo?
Se tentassi di accennare a tutto, non finirei mai.”
Fonte: pannelli espositivi del Museo Nazionale Romano, sede Terme di Diocleziano
Museo Terme di Diocleziano
Indirizzo: Via Enrico de Nicola, 78 – 00185 Roma
Sito web: https://museonazionaleromano.beniculturali.it/terme-di-diocleziano/
Costo Indicativo del biglietto: 10,00 euro
Gratuità: prima domenica del mese
Musei dedicati a Roma Antica:
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Parco Archeologico Appia Antica
Basilica Sotterranea di Porta Maggiore
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