Sala Caldaie

Delle tre caldaie contenute nella sala ne sopravvive solo una sul fondo: si erge per un’altezza di oltre quindici metri di altezza e si configura quasi come un avveniristico fondale costituito di mattoncini, tubi, passerelle e scalette di metallo.

Attraverso maniche oscillanti collegate al soffitto e alla caldaia, il carbone entrava nell’immensa zona destinata alla combustione provenendo da magazzini situati ai piani superiori.

L’esposizione delle statue, come già nella Sala Macchine, sembra esaltare proprio per lo stridente contrasto, la sensualità di alcune statue femminili o il forte modellato dei corpi maschili oppure la delicatezza di intaglio delle fontane e degli oggetti decorativi.

I temi illustrati in questa sala riflettono alcuni aspetti strettamente legati alla sfera privata attraverso la ricostruzione dell’apparato decorativo delle grandi ville ta nobiliari, gli horti, una espressione monumentale ai confini tra il pubblico e il privato che si configura come una profonda trasformazione urbanistica. La nascita di immense ville private che venivano a recingere, con una corona di verde, il centro monumentale è l’espressione della rivoluzionaria opera di risanamento urbanistico verificatasi tra la fine dell’età repubblicana e l’inizio dell’epoca augustea.

Gli Horti di Sallustio e gli Horti Liciniani esaltano la grandezza dei proprietari con un impressionante apparato decorativo che tutti potevano intravedere anche dall’esterno. Originali greci conservati come preziosi oggetti di antiquariato, splendide creazioni romane che si rifanno a modelli greci, raffinatissime fontane monumentali permettono di ricostruire la grandiosità di queste residenze concepite come le regge dei grandi dinasti ellenistici.

Al palazzo residenziale si associano padiglioni immersi nel verde, ninfei, auditori, tempietti e, addirittura, nel caso dei giardini di Cesare passati poi a Sallustio, si ricostruisce un giardino conformato a guisa di circo e una decorazione propagandistica che rievoca la grandezza di Augusto.

La vita di questi parchi ha uno sviluppo continuo nel corso dell’età imperiale raggiungendo momenti di grande fulgore ancora in epoca tardoantica come testimoniano i ritrovamenti degli Horti Liciniani presso la chiesa di S. Bibiana.

Qui furono scoperte le statue di Magistrati ripresi nell’atto di dare l’avvio alle corse nel circo e il grandissimo mosaico policromo con scene di caccia al cinghiale e di cattura di animali selvatici.

Museo Centrale Montemartini
Indirizzo: via Ostiense 106 – 00154 Roma

Fonte “Musei Capitolini” Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali pag. 214 Mondadori Electa 2006