Il Tevere come memoria religiosa di Roma

Nell’ultimo quarto del secolo scorso, durante la costruzione dei muraglioni d’argine del Tevere, nel tratto compreso tra Ponte Umberto e Ponte della Marmorata, fu riportata alla luce una grande quantità di materiali votivi anepigrafi, per lo più in terracotta, costituiti da statue, teste, mezze teste, ex voto riproducenti parti del corpo, statuine, ed inoltre da piccole basi di oggetti offerti, vasi, coppe ed altri materiali iscritti. I nuclei più consistenti di questi oggetti (un migliaio solo nel Museo Nazionale Romano) sono stati trovati nei pressi di Ponte Umberto (via di Monte Brianzo) e nell’area prospiciente l’isola Tiberina, in condizioni tali da rendere probabile una loro originaria collocazione in depositi votivi (favissae) scavati lungo le rive del fiume, in rapporto a sancuari ubicati nelle vicinanze. La datazione è, per lo più, di III/II sec. a.C.

Pocola deorum

Con questo nome si indica una serie di vasi a vernice nera di forma diversa, caratterizzati dalle iscrizioni sovradipinte (nome della divinità al genitivo seguito dalla parola pocolom = pocolum (vaso per bere]) ed eventualmente da una decorazione policroma, pure sovradipinta, figurata o vegetale. Talora anche l’iscrizione può mancare. Sembra che siano stati prodotti a Roma o nelle vicinanze nella prima metà del III sec., per essere venduti nei santuari ed essere utilizzati come offerta o come oggetto-ricordo.

Nella foto il vaso presenta la figura di Mercurio con una verga con due serpenti attorcigliati (caduceo) nelle mani, copricapo ad ampie falde (petaso) ed ampio mantello.

Un dio importato: Esculapio nell’Isola Tiberina

Come stai conseguenza di un’ambasceria inviata ad Epidauro nel 292, l’1 gennaio 289 fu dedicato nell’isola Tiberina un tempio al dio greco della medicina, verosimilmente già noto a Roma attraverso la Magna Grecia. E a questo santuario che devono riferirsi parecchie delle offerte costituite da oggetti in terracotta (tra cui un gran numero di ex voto anatomici) trovati sulla riva sinistra del Tevere più o meno all’altezza dell’isola. Lo conferma il ritrovamento, nel medesimo contesto, di tre piccole basi di oggetti dedicati (forse statuette bronzee) con dedica ad Esculapio, poste da due uomini di nascita libera e forse da un liberto, databili tra la fine del III e l’inizio del Il sec. a.C.

Offerte votive

Delle offerte votive trovate nel Tevere, alcune hanno una diretta connessione con le divinità cui furono date, per chiedere soprattutto salute e fecondità, altre, come le teste e le statue (più rare quest ultime perché più costose), hanno invece una valenza meno specifica intendendo raffigurare genericamente l’offerente o il devoto. In questa vetrina, ed a fianco, si presenta una campionatura di questi oggetti tra cui una statua d’uomo con testa velata, una mezza testa virile, una placchetta con visceri, un fallo, una coppia seduta con bambino, un utero, una mano, un piede ed una testa femminile.

Ritrovamenti conservati presso il Museo Nazionale Romano – Sede Terme di Diocleziano

Un Giardino prima di entrare alle Terme di Diocleziano

Fin dall’istituzione del Museo Nazionale Romano, nel 1889, il Giardino fu destinato a esporre numerosi reperti archeologici provenienti da Roma e dal suburbio, databili tra la fine del I secolo a.C. e il III secolo d.C. Ai lati dell’ingresso del Giardino sono disposti altari funerari iscritti, mentre nel viale che conduce al Museo si incontrano…

La triste storia del fanciullo sul destriero

La Statua equestre di fanciullo eroizzato, presso le Terme di Diocleziano a Roma rappresenta una rarità. Le statue equestri infatti erano riservate a capi militari ed imperatori. Leggendo i simboli di questa particolare statua scopriamo la triste storia che ci racconta….

La fonte di Anna Perenna

ANNA Perenna era forse una divinità femminile della religione romana arcaica. Il 31 dicembre 1999 gli archeologici rinvennero una fonte a lei consacrata. Forse non è stato un caso che all’alba del terzo millenio riemergesse dal passato la dea a cui erano consacrati i festeggiamenti per le Idi di Marzo: il capodanno romano…

Il Chiostro del Michelangelo

Uscendo dall’androne si entra nel chiostro dell’antica certosa, tradizionalmente attribuito al Buonarroti perché a lui fu affidato nel 1561 il compito di trasformare il frigidarium delle Terme di Diocleziano in chiesa.In effetti chiesa e certosa appartengono a un progetto unitario, ma è più probabile che Michelangelo (morto nel 1564) abbia solamente suggerito l’impianto e affidato…