Domenica al Museo

Possiamo pensare ai musei come un luogo dove abbiamo conservato i tesori della nostra cultura? Non è necessario organizzare estenuanti visite di ore, bombardando la nostra attenzione di troppi stimoli, uscendo dal museo come se avessimo fatto un allenamento di kick boxing. A volte si può decidere di visitare un museo per dialogare con una singola opera.

Soprattutto quando il biglietto è GRATIS.

Ogni prima domenica del mese grazie all’iniziativa del Ministero dei Beni Culturali #domenicaalmuseo è possibile visitare tutti i musei di Roma comunali e nazionali gratuitamente.

Potrebbe essere l’occasione per assistere alla prodigiosa nascita di Venere, incontrare gli occhi inquisitori del Bruto Capitolino, perdersi nel giardino immaginario dell’imperatrice Livia, conoscere il segreto del fanciullo sul destriero, identificare finalmente il cavaliere del sarcofago di Portonaccio o scoprire la vera storia del pugile a riposo

La grandiosa tazza di marmo con corteo marino

La tazza con corteo marino di Palazzo Massimo a roma è Tra i capolavori più affascinanti conservati a Palazzo Massimo, spicca una straordinaria tazza marmorea decorata con un fregio marino di rara eleganza. Rinvenuta nell’area del lungotevere in Sassia, probabilmente nei pressi degli antichi Horti di Agrippina, questa opera d’arte unisce raffinatezza tecnica, profondità mitologica…

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Il mistero del Ritratto di Beatrice Cenci

Il ritratto “Giovane con Turbante” a Palazzo Barberini è erroneamente attribuito a Guido Reni e non rappresenta Beatrice Cenci. La figura, simbolo di una tragica storia, ha ispirato autori romantici. Attualmente, l’opera è ritenuta di Ginevra Cantofoli, circondata da dubbi sull’attribuzione e sul soggetto ritratto.

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La statua del Marforio

La statua colossale Marforio, risalente al II-III secolo d.C. e rappresentante Oceano, si trova nel Campidoglio dal 1592. Originariamente nel Martis forum, è diventata una statua parlante per esprimere lamentele contro le autorità. È stata restaurata e ristrutturata diverse volte, inclusa la trasformazione in Museo Capitolino nel 1733.

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L’estasi di Santa Teresa d’Avila

La Cappella Cornaro, concessa nel 1647 al Cardinale Federico Cornaro, è un capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, realizzato tra il 1647 e il 1652. Il fulcro è la Trasverberazione di Santa Teresa, accompagnata dalle figure della famiglia Cornaro. La rappresentazione teatrale e le critiche sull’interpretazione della santa arricchiscono l’opera.

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David e Golia

L’opera “Davide con la testa Golia” di Gian Lorenzo Bernini, realizzata negli esordi della sua carriera, è un autoritratto che cattura la determinazione del giovane eroe biblico. La sconfitta di Golia simboleggia il peccato, mentre Davide emerge con straordinaria bellezza e virtù, esaltato da un’illuminazione intensamente concentrata.

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Ritratto di Urbano VIII

Il ritratto di papa Urbano VIII, realizzato da Gian Lorenzo Bernini tra il 1631 e il 1632, rappresenta il pontefice con un volto luminoso e accogliente. La scelta del nome “Urbano” rifletteva il desiderio di incarnare valori di gentilezza e moderazione, trasformando l’immagine in un’icona di condotta ideale.

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Ritratto di Gentiluomo

Il ritratto di un giovane gentiluomo anonimo di Bartolomeo Veneto, realizzato tra il 1515 e il 1520, incarna i valori del gentiluomo moderno. Espone simboli di distinzione e virtù, come una spada e una medaglia, riflettendo un equilibrio tra cultura raffinata e antichi ideali cavallereschi. È ospitato a Palazzo Barberini, Roma.

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Ritratto di Stefano IV Colonna

Il ritratto di Stefano IV Colonna, realizzato da Bronzino nel 1546, enfatizza l’armatura del condottiero, simbolo della sua identità e delle sue imprese militari. Commissionato poco prima della morte di Colonna, il dipinto ha anche una funzione commemorativa, celebrando le sue glorie e il suo onore nella società rinascimentale.

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Narciso

Il dipinto “Narciso” di Caravaggio, attribuito da Roberto Longhi, rappresenta un’interazione tra mitologia e modernità, esprimendo un’adorazione di Narciso per la propria immagine. La composizione verticale e le influenze stilistiche lombarde evidenziano la bellezza e l’anelito del giovane, immerso in un contesto classico e quotidiano romano.

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La Fornarina

La Fornarina, 1520 opera di Raffaello Sanzio. Non sappiamo quasi nulla sull’identità della donna ritratta, tranne che fosse amata dal pittore. Non vediamo qui una Venere o una divinità, ma una donna con la sua individualità e quel qualcosa in più che la rende unica, appunto l’amore del pittore.

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Il San Giovanni Battista di Caravaggio

Il dipinto “San Giovanni Battista” di Caravaggio, realizzato tra il 1603 e il 1606, rappresenta il santo nel deserto mentre riflette sulla sua vocazione. La figura è animata, con un uso drammatico della luce. Oggetti simbolici nel paesaggio evidenziano la sua dimensione ascetica e il destino profetico.

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Giuditta e Oloferne

Il dipinto “Giuditta decapita Oloferne” di Caravaggio, realizzato per Ottavio Costa tra XVI e XVII secolo, rappresenta il momento culminante nell’omicidio del generale assiro, come descritto nel libro biblico di Giuditta. La sua intensa rappresentazione anticipa temi drammatici della pittura e del teatro seicentesco, esplorando il spasimo della morte.

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La Maddalena in meditazione

Piero di Lorenzo Ubalchini, noto come Piero di Cosimo, realizza un’opera intitolata “Maria Maddalena” tra il 1495 e il 1500. L’immagine ritrae una Maddalena elegante e colta, simbolo di devozione. L’opera invita a riflettere sui valori della fede e dell’introspezione, piuttosto che sul giudizio dei peccati altrui.

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La scandalosa Maddalena di Cagnacci

Guido Cagnacci, nato nel 1601 a Sant’Arcangelo di Romagna e morto a Vienna nel 1663, dipinse “Maria Maddalena” tra il 1626 e il 1627. Quest’opera, conservata al Palazzo Barberini, riflette la sua inclinazione per figure femminili sensuali, pur mantenendo elementi di un’iconografia tradizionale legata alla penitenza e all’ascesi.

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Enrico VIII

Il ritratto di Enrico VIII, realizzato da Hans Holbein il Giovane, è un’opera che incarna la figura del sovrano in modo cerimoniale, evidenziando la sua duplice natura di corpo fisico e corpo politico. Commissionato nel 1536, l’opera è conservata al Palazzo Barberini di Roma e rappresenta una presenza iconica del re.

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Serre del teatro Torlonia

Il Teatro di Villa Torlonia presenta un’architettura neoclassica e due serre, innovativa per l’uso di ferro e ghisa. Dopo anni di degrado, la villa è stata aperta al pubblico nel 1978, con restauro delle strutture e degli spazi.

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La toeletta di Afrodite

ROMA- MUSEO NAZIONALE ROMANO – PALAZZO MASSIMO. Il cubicolo B della Villa di Agrippa presenta pareti rosse in cinabro, decorazioni fastose, e rappresentazioni artistiche di divinità e scene mitologiche.

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Il criptoportico

ROMA – MUSEO NAZIONALE ROMANO – PALAZZO MASSIMO Gli affreschi del criptoportico vennero rinvenuti nel 1879, durante gli scavi sul Tevere, sono una delle migliori testimonianze della pittura dell’epoca augustea

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