La Casina delle Civette

La Casina delle Civette è sicuramente il complesso architettonico più conosciuto dei Musei di Villa Torlonia.

Il suo stile inconfondibile e la ricchezza delle vetrate liberty che conserva al suo interno ne fanno un edificio unico nel suo genere.

Nel 1840 Giuseppe Jappelli aveva progettato una casina svizzera.
Nel 1908-1914 vennero aggiunte logge, scale, balconi e porticati, il complesso assunse un aspetto tipicamente liberty, con un esuberante apparto decorativo: mascheroni, grottesche, vasi, anfore, statue allegoriche troneggianti su esili colonnine, inserti marmorei antichi, aeree loggetta sorrette da colonne con capitelli riccamente scolpiti, arditi camini.

Ad oggi la Casina delle Civette è composta da due fabbricati, di cui uno accessibile al pubblico, l’altro destinato alla biblioteca (accessibile solo su prenotazione).
L’edificio aperto al pubblico è composto di 12 sale, su due piani.

Casina delle Civette – Piano Terra
Casina delle Civette – I piano

La presenza ossessiva del tema della civetta negli elementi decorativi più disparati, quali stucchi, maioliche, vetrate, stoffe da parati e oggetti d’arredo, determinò la nuova denominazione della Capanna Svizzera come Casina delle Civette.

L’eccentrico e stravagante principe Giovanni Torlonia, nipote di Alessandro, scelse di risiedere nel villino e non in uno dei palazzi lussuosi della famiglia.


Dopo la sua morte, nel 1938, la Casina fu abitata ancora per qualche anno dalla servitù, ma con l’occupazione delle truppe anglo-americane, dal 1944 al 1947, ebbe inizio un lungo periodo di degrado. All’atto della riconsegna ai Torlonia le vetrate erano in frantumi, gli stucchi a pezzi, gli arredi distrutti. Quando la villa venne acquisita dal Comune di Roma le condizioni di degrado dell’edificio erano gravissime.

Giovanni Torlonia
10 Ottobre 1873 – 8 Aprile 1938

Poco sappiamo della personalità di Don Giovanni, noto per la sua scontrosità e misantropia, il cui motto “Sapienza e Solitudine” era scolpito sulla pietra, sopra la porta di casa.

Per i suoi interessi esoterici egli scelse la civetta, inquietante uccello notturno, simbolo di chiaroveggenza, come sua immagine guida, che volle ripetuta, con
ossessiva insistenza, in ogni angolo della casa.

La Casina delle Civette – piantina
Piano terra
1. Hall
2. Stanza del Chiodo
3. Stanza delle Civette
4. Sala da pranzo
5. Fumoir
6. Stanza dei Trifogli
7. Salottino delle 24 ore
Primo piano
1. Bagno del principe
2. Camera da letto
3. Balcone delle Rose
4. Salottino dei Satiri
5. Corridoio
6. Scala
7. Stanza dei Ciclamini
8. Bagno
9. Stanza degli ospiti
10. Stanza delle Rondini
11. Stanza della Torretta
12. Biblioteca

Fonti:
Casina delle Civette a Villa Torlonia”
a cura di Alberta Campitelli
testi di
Annapaola Agati
Alberta Campitelli
Mondadori Electa

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Museo delle vetrate artistiche

La Casina delle Civette si presenta come un pittoresco collage di materiali […] Tra gli elementi decorativi che caratterizzano l’architettura dell’edificio hanno un ruolo centrale le numerose vetrate, realizzate dal laboratorio di Cesare Picchiarini (1871-1943), detto “‘Mastro Picchio”, su cartoni di noti artisti. L’arte della vetrata policroma legata a piombo, già diffusa dal Medioevo fino…

Salottino delle 24 ore

Ricavato al piano terra del piccolo corpo ottagonale di origine jappelliana, era il salottino riservato del principe Giovanni, che lo aveva voluto ricoperto di decori allusivi alla sua famiglia. La volta a padiglione è tutta dipinta, ad opera di Giovanni Copranesi, con il Volo delle 24 ore, simbolo del tempo, reso mediante gruppi di tre…

Stanza del Chiodo

La stanza, usata dal principe Torlonia come studio, è caratterizzata dalla bellissima vetrata a forma di testa di chiodo, realizzata su disegno di Duilio Cambellotti negli anni 1914-1915. I numerosi quadrotti che la compongono formano un disegno di pampini, tralci e grappoli d’uva, ottenuto con vetri colorati ma anche con ritocchi a pennello. Nella stessa…

Salottino dei Satiri

Il corridoio si apre all’improvviso in un piccolo vano, ricavato nella sommità del cupolino ottagonale, un piccolo rifugio che un tempo aveva lungo tutto il perimetro accoglienti sedili dei quali resta un solo elemento. La denominazione deriva dai piccoli satiri in stucco (in gran parte mutili), seduti sul bordo del lucernaio che sormonta il salottino…

Stanza delle Rondini

Dopo una piccola loggia chiusa da belle vetrate a tortiglioni nei toni del giallo, si passa in una stanza dominata dai colori freddi dell’azzurro e del blu. Il soffitto era in origine dipinto a fingere un cielo con voli di rondine ma è andato perduto. Restano però, agli angoli, stucchi con rondini in amore, che…

La camera da letto del principe

E difficile, oggi, avere un idea dell’aspetto della camera del principe, dei cui arredi resta veramente ben poco. Dalle descrizioni che ci sono note risulta un ambiente davvero particolare, ossessivamente ingombro di mobili e suppellettili ridondanti di civette, poste ovunque quale elemento decorativo. La stoffa da parati alle pareti era a civette stilizzate, i pomelli…