Il Museo scomparso

La collezione dei Marmi Torlonia

La mostra che si è conclusa a febbraio 2022 ha segnato un momento di straordinaria importanza per la città di Roma e per tutti gli amanti dell’arte.
Per la prima volta, dopo oltre quaranta anni, il grande pubblico ha potuto ammirare 92 dei 620 capolavori della collezione Torlonia.
Si tratta della più grande ed importante collezione di statue antiche, greche e romane, in mano privata.

La collezione nacque da un’intensa campagna di acquisti, cominciati all’inizio del 1800 da Giovanni Torlonia e proseguiti dal figlio Alessandro.
I capolavori acquistati vennero utilizzati per abbellire le residenze di famiglia, in particolare il Palazzo Torlonia a piazza Venezia (oggi scomparso) e Villa Albani.
Nel momento in cui la collezione divenne imponente (per qualità e quantità delle opere), Alessandro decise di creare il Museo Torlonia.

Nel 1864 il principe acquistò lo stabile di via della Lungara, dove poté allestire la sua collezione privata.
La collezione era diventata così grande da riempire 77 sale, uno spazio totale di ben 3056 metri quadri.

Negli anni sessanta del secolo scorso, Alessandro Torlonia jr, nipote del capostipite, riuscì ad avere l’autorizzazione per sistemare il tetto dello stabile di via della Lungara, ma i lavori trasformarono abusivamente il palazzo in mini-appartamenti e le opere vennero trasferite altrove o ammassate nei sotterranei dell’edificio, sparendo così alla vista del pubblico per decenni.
L’abuso venne condannato dalla Corte di Cassazione, ma la sentenza non venne mai applicata.

Fino al 2022 le statue rimasero sepolte nei magazzini Torlonia, inaccessibili al pubblico e agli studiosi.

Per questo motivo, la mostra del 2022 è un evento così importante per tutta la comunità.

Si spera che dalla collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali e la Fondazione Torlonia possa nascere un nuovo accordo e si possa trovare una nuova collocazione per i capolavori della collezione.

Il valore inestimabile della collezione

Per quantità e qualità del livello artistico si è calcolato che le opere della collezione Torlonia rappresentano da sole “un buon terzo del patrimonio antico posseduto dalla città”.
Per avere un’idea del valore delle opere in questione, basta dire che il sovraintendente alle Belle arti di Roma ha detto che la Collezione vale sette volte quelle raccolte a Palazzo Altemps.

Tra i veri e propri capolavori il ritratto noto come la Fanciulla di Vulci, l’eccezionale rilievo di Portus con la rappresentazione degli edifici, delle navi, delle divinità protettrici e della vita commerciale dell’antico porto di Roma.

La splendida serie di un centinaio di ritratti, in maggior parte imperiali, considerata dagli studiosi più importante di quelle dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani.